Un altro Natale e un altro miracolo...i nostri medici non si fermano mai, sono il nostro orgoglio, la nostra salvezza, il NOSTRO MIRACOLO.
Non finiremo mai di ringraziarvi, i veri e propri supereroi dei nostri piccoli !!!!
Articolo estratto dal Mattino di Padova
PADOVA. La notte di Natale all’ospedale di Padova un bambino di 12 anni ha ricevuto il regalo più prezioso, grazie a un donatore sconosciuto. Il bimbo, nato con una malattia rara e in gravi condizioni di salute, è stato sottoposto a trapianto di fegato poco prima della mezzanotte. L’operazione è riuscita, il piccolo ora sta bene e può sperare in una nuova vita libera da farmaci e dialisi.
La storia a lieto fine è stata scritta ancora una volta dal team del reparto di Chirurgia epatobiliare e trapianto epatico, diretto dal professor Umberto Cillo. Si tratta del trapianto di fegato pediatrico numero 106 del 2017. Lo scorso anno nello stesso giorno era stato eseguito il novantesimo trapianto.
Un traguardo importante, che riempie di gioia gli specialisti: «È stato davvero emozionante – racconta il professor Cillo – Riuscire ad operare un bambino proprio la notte di Natale è un regalo anche per noi. Il fegato donato arrivava da fuori Italia, l’allerta è scattata la mattina del 24: abbiamo risposto subito, senza indugi. Purtroppo durante le feste non tutti hanno voglia di lavorare, ma il nostro centro è ben strutturato e non ci tiriamo mai indietro. Infatti siamo pronti a portare a termine un altro trapianto di fegato in un adulto nelle prossime ore».
Per i pazienti pediatrici (fino al compimento del diciottesimo anno di vita) esiste un’unica lista di attesa a carattere nazionale, gestita dal Centro nazionale trapianti operativo. Il fegato è stato prelevato da un bimbo di 4 anni tragicamente deceduto oltre i confini nazionali. Visto che nessuna struttura sanitaria del paese d’origine richiedeva gli organi, il centro padovano si è messo immediatamente in moto per ottenere il fegato.
La mattina del 24 un team di medici e infermieri è salito su un jet messo a disposizione dalla Regione per procedere all’espianto dell’organo. L’equipe è tornata a Padova in serata e alle 23.30 è iniziata l’operazione di trapianto di fegato sul bambino di 12 anni. L’intervento si è concluso alle 3.
Il piccolo paziente arriva da fuori regione, ma è in cura da tempo a Padova perché affetto da iperossaluria (o ossalosi). È una malattia caratterizzata dall’accumulo, in vari organi e tessuti, di ossalato di calcio, che provoca vari problemi tra cui atrofia ottica, aritmie, miocardite, soppressione della funzionalità del midollo osseo, neuropatia, artropatia e fratture. In particolare, il deposito di ossalato di calcio a livello renale comporta la formazione di calcoli che causano ostruzioni o infezioni delle vie urinarie e danno renale permanente. La malattia si manifesta in genere prima dei 5 anni e porta a insufficienza renale. «Il bambino stava molto male – spiega Cillo – Prossimamente dovrà sottoporsi anche a trapianto di rene. A causa di questa patologia, il fegato malato non riesce a sintetizzare un importante enzima. Il nuovo fegato invece porta con sé l’enzima per metabolizzare la sostanza che si è accumulata nel sangue e nei tessuti. Il trapianto, quindi, è da considerare una terapia genica. Il bambino è affetto da una malattia complessa che prevede una gestione integrata, è infatti seguito anche dalla Nefrologia pediatrica. Il paziente è sempre messo al centro e attorno ci sono tutte le equipe specialistiche».
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